Roche in ONCOLOGIA

Roche: da oltre 50 anni a fianco del coraggio dei pazienti oncologici
Da oltre cinquant’ anni Roche è all’avanguardia nel trattamento di diverse patologie tumorali, con un impegno costante nello sviluppo di soluzioni terapeutiche e diagnostiche in grado di migliorare lo stato di salute, la qualità di vita e la sopravvivenza dei pazienti oncologici.
Un impegno che si traduce in investimenti pari a 9 miliardi di euro per la ricerca di soluzioni terapeutiche innovative, circa il 20% del fatturato del Gruppo. Crediamo fermamente in una ricerca ambiziosa, senza compromessi, convinti che solo perseguendo un concetto di innovazione dirompente si può determinare cosa significherà domani “salute”.
Ecco perché Roche guida in Italia e nel mondo la rivoluzione della Medicina di Precisione, contribuendo a riscrivere i libri di medicina nella cura dei tumori della donna, scoprendo, sviluppando e mettendo a disposizione farmaci che hanno cambiato in maniera radicale l’attesa di vita delle pazienti con tumore del seno che esprimono un recettore particolare (HER2), arrivando fino alla cura definitiva qualora si intervenga in stadi meno avanzati di malattia.

Non solo, la ricerca ultra decennale guidata peraltro da scienziati italiani, ha portato alla scoperta del primo farmaco anti-angiogenetico, che costituisce oggi, dopo 20 anni di assenza di alternative terapeutiche, un concreto aiuto alle donne con tumore alle ovaie garantendo alle pazienti una qualità di vita inalterata.
Il nostro impegno nella lotta contro il cancro non finisce qui. Grazie ai continui avanzamenti nella biologia molecolare, oggi i nostri ricercatori possono comprendere meglio i processi che portano alla nascita e alla diffusione dei tumori, indirizzando i propri sforzi nel rendere la biofarmaceutica ancora più efficace nei prossimi anni.
Il futuro è già cominciato.

LA STORIA VINCITRICE

Lauretta e il tennis

Laura vive di sport, qualsiasi sport, lo fa per passione, le dà da vivere. Il tennis non l’ha mai praticato, ci avevamo provato un paio di volte. Un giorno l’hanno iscritta ad un torneo importante, tanto che non ci voleva credere: proprio io, a 40 anni? Non so giocare bene! Come quando si organizza per il lavoro, ha preparato la borsa da tennis, quella da torneo, dove devi portare tutto. Il completino lungo, le racchette almeno due, il cappellino, il sole picchia forte sulla testa, le palle: non devono mancare mai. Iscriversi al torneo non costa nulla ma devi usare le tue, spesso serve solo far vedere che le hai. Se vivi in una grande città giochi in casa, grandi stadi, al pari di San Siro e del San Paolo, a Roma c’è il Santo Spirito. Arrivi e ci sono già un sacco di persone, spogliatoi pieni di giocatori, altri che arrivano con le borse, e il pubblico è lì che aspetta già con i biglietti in mano, altri in coda per acquistarli. Ma come avranno saputo del torneo? Il torneo esiste da sempre, ma oggi c’è più gente che gioca, e ci sono più possibilità di non essere eliminati al primo turno. E poi ci sono giudici arbitro, giudici di linea e un sacco di raccattapalle veloci come neanche quelli in televisione: tutti vestiti di bianco. Il pubblico è lì, misto con i giocatori, nascono amicizie, si chiacchiera del giudice arbitro, del giudice di linea, del raccattapalle, del tuo avversario. Poi la tua partita inizia.
Il match è duro, il torneo ha regole strane. Se vinci il primo ciclo giochi il secondo. Se vinci il primo match non giochi più, se ti chiamano per la seconda partita è perché non avevi vinto la prima. L’avversario spesso gioca dei colpi vincenti che lasciano il segno sul tuo corpo. Dentro il tuo corpo, nella tua testa e in quella di chi ti sta accanto che è il tuo allenatore, il tuo coach e il tuo tifoso allo stesso tempo. Tifano per te e ti supportano. Ti supportano e ti sopportano, perché non è facile essere tifosi, basta distrarsi un attimo per diventare semplici spettatori. Ecco, Lauretta ha finito la sua prima partita, ha fatto due set e ha subito un colpo vincente. Stanca ha riposto la sua borsa e iniziato a tifare per la mamma che sta al secondo set, l’arbitro sta decidendo se una palla era fuori o dentro. Intanto anche la mia mamma vuole giocare un po’ e sta palleggiando. Io tifo per loro e Laura con me: l’importante è vincere, non partecipare.

L’ AUTORE

FABIO GLIONNA
Sono nato a Torino, dove ho quasi sempre vissuto, il 1° aprile 1969 da papà Cosimo e mamma Chiara, originari di Spinazzola, un piccolo paese della provincia di Bari al confine con la Basilicata e con il mondo. Ho una figlia di 13 anni di nome Barbara.
Sono laureato in ingegneria aerospaziale, ma il caso ha voluto che abbia sempre fatto l'informatico, e in particolare per 15 anni mi sono occupato di sistemi informativi per la gestione dei risultati di competizioni sportive. (4 Champions League, 2 Mondiali di calcio, 2 Europei, 2 Mondiali di sci, 2 Mondiali di atletica, 5 Olimpiadi). Ora continuo a fare l’informatico per cose “normali”.
Giusto dopo l'evento del 4 aprile torno a lavorare all'estero, sembra che in Italia non ci sia posto per me. La mia compagna Laura vive a Roma.
Da bambino volevo fare il maestro di tennis, e da allora coltivo la passione per questo sport, mi piace sciare, e fare in viaggi in moto, adoro la Vespa con la quale ho attraversato tutta l'Italia.
Mi piace cucinare, dicono che prepari bene il coniglio e il tiramisù.

IL VIDEO

il bando

#afiancodelcoraggio è un progetto finalizzato a sensibilizzare la società ad un approccio diverso alla patologia tumorale femminile e aiutare le donne a sentirsi meno sole. Il premio ideato da Roche è volto a raccogliere storie di vita realmente accadute raccontate da uomini che abbiano vissuto da vicino l’esperienza di vivere accanto ad una donna con un tumore. Dal racconto vincitore sarà tratto uno spot.

la giuria

Gianni Letta

Gianni Letta

Iniziò la carriera giornalistica come Redattore de Il Tempo, testata presso cui assunse diverse responsabilità prima di passare alla Direzione che tenne per 15 anni quando assunse responsabilità manageriali e giornalistiche nel Gruppo Fininvest e nel Consiglio di Amministrazione di Mondadori. Come Direttore Editoriale ha curato il coordinamento delle attività del Gruppo nell’informazione. È stato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Presidente
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Alberto Ricciuti

Medico, vive e lavora a Milano. Presidente dell’Associazione Attivecomeprima Onlus, dove è Responsabile del “Servizio di Supporto di Medicina Generale durante le Cure Oncologiche” e membro del suo Comitato Scientifico. Fa parte del Comitato Scientifico di VIDAS Onlus (Volontari Italiani Domiciliari per l’Assistenza ai Sofferenti) ed è socio fondatore di AIRS (Associazione Italiana per la Ricerca sui Sistemi).
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Annamaria Mancuso

Architetto di professione è da sempre impegnata nel sociale, a difesa dei diritti dei più deboli, caratteristica, questa, che la porta anche verso un impegno politico che svolge con passione e serietà, operando in un settore a lei caro, quello socio-sanitario. Fondatrice e presidente dell’associazione Salute Donna. La sua idea è che il paziente non deve stare al centro come un bersaglio, ma sedere al fianco di chi per diverse competenze, si occupa della salute, cioè delle nostre vite. Dal 2016 è Vicepresidente della Fondazione AIOM.
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Paola Binetti

Neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta. Professore ordinario di Storia della Medicina, Campus Bio Medico di Roma. Attualmente Deputato al Parlamento della Repubblica Italiana, Membro della Commissione Affari sociali e della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali. Dal 2012 Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Malattie Rare. Ha presentato numerosi ddl in sanità su temi di carattere clinico, socio-assistenziale e bio-etico, bio-giuridico e bio-politico.
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Maria Sole Tognazzi

Inizia la sua attività cinematografica in qualità di assistente e poi di aiuto regista. Parallelamente inizia a girare come regista alcuni back-stages e video clip (Sergio Cammariere, Carmen Consoli, Neffa, Paola Turci). E’ assistente alla regia e aiuto alla regia in diverse opere cinematografiche per circa dieci anni. Il suo primo lungometraggio “PASSATO PROSSIMO” distribuito da Medusa viene candidato ai David di Donatello e premiato con un Nastro d’argento e un Globo d’oro come miglior regista esordiente.
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Carlo Rossella

Giornalista, ha iniziato la sua carriera a La Stampa per poi divenire inviato di politica e di cultura, coprendo i più importanti avvenimenti italiani, dal terrorismo alle vicende politiche dell’eurocomunismo. Dopo essere stato inviato di politica estera, coprendo guerre e crisi dal Medio Oriente all’Africa, ai paesi oggi ex socialisti e all’America Latina è stato nominato direttore del TG1 prima, a seguire di La Stampa, Panorama e TG5. Dal 2007 è presidente della casa di produzione e distribuzione cinematografica Medusa Film.
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Emilia Grazia De Biasi

Senatrice, dal 2013 è Presidente della XII Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato. È stata deputata dal 21 aprile 2006 al 2013 ed è stata membro della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione (dal 6 giugno 2006), membro della XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea, e componente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
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Federica Pontremoli

Sceneggiatrice e regista, diplomata in sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e laureata in Lettere Moderne. Nel 2001 dirige il suo primo lungometraggio, Quore, di cui è anche autrice del soggetto e della sceneggiatura. Viene scelta da Nanni Moretti come coautrice della sceneggiatura de Il caimano. Da allora collabora con numerosi registi, tra cui Silvio Soldini, Giuseppe Piccioni, Francesca Comencini e Ferzan Özpetek. Nel 2016 firma per la Rai Tutto può succedere – II Stagione.
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Stefania Gori

Medico, specialista in Oncologia, direttore dell’Oncologia medica dell’ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar. Nel 2015 è stata nominata nuovo presidente eletto di Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), la prima donna alla guida della Società scientifica. Dopo aver lavorato nell’Oncologia medica di Perugia, dirige dal 2013 il Dipartimento oncologico della struttura sanitaria veronese. Dal 2007 è membro del Consiglio direttivo nazionale Aiom dove dal 2013 ricopre la carica di Segretario Nazionale.
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Myrta Merlino

Dopo la laurea in Scienze Politiche e un’esperienza alla Comunità europea, collabora con Il Mattino e Panorama. Nel 1994 arriva in Rai, diventa autrice dei programmi Italia-Maastricht, Energia e Mister Euro, di cui è pure co-conduttrice. Nel 2002 è responsabile dell’informazione di Rai-Educational e dal 2005 al 2008 conduce Economix. Nel 2009 arriva a La7 con Effetto Domino e poi è ideatrice, autrice e conduttrice del programma quotidiano L’aria che tira, un talk show giunto alla sesta edizione, arrivando al debutto in prima serata
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Nicoletta Cerana

Laureata in Scienze Politiche, Master in Management delle Aziende Non Profit, dopo una lunga carriera come comunicatore e amministratore delegato di società internazionali di comunicazione, ha messo la sua professionalità al servizio di Acto (Alleanza contro il Tumore Ovarico onlus), di cui oggi è Presidente. Una storia familiare e il coraggio dell’amica Maria Flavia Bideri, fondatrice di Acto morta di tumore ovarico, l’hanno spinta ad impegnarsi in prima persona per abbattere il muro di silenzio e di indifferenza attorno a questa malattia.

Segretario della Giuria: Sara Vinciguerra, Head of Government Affairs di Roche

protocollo d’intesa

in collaborazione con