Tumori: donne malate, Roche premia il coraggio delle pazienti e dei loro uomini

Pubblicato il 05/04/2017

Roma, 5 apr. (AdnKronos Salute) – Una sfida contro il tumore raccontata con la leggerezza della metafora sportiva, dove l’importante è vincere e non partecipare. Una storia di vita racchiusa nelle pagine di un libro e che presto sarà proiettata sui maxischermi d’Italia. Fabio Glionna è l’autore dello scritto premiato nella prima edizione del concorso #afiancodelcoraggio, progetto letterario ideato da Roche per sensibilizzare sui tumori femminili e sugli aspetti psicologici e sociali delle patologie oncologiche. Un’iniziativa nata e pensata per le donne, ma sviluppata a partire da una nuova prospettiva: quella degli uomini che le hanno accompagnate nel difficile percorso della malattia e hanno scelto di condividere la loro esperienza in forma di racconto.
“Il premio #afiancodelcoraggio ha l’ambizione di cambiare il paradigma con cui tradizionalmente viene affrontata la difficile esperienza del tumore da parte delle donne – afferma Maurizio De Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche Italia – Se più spesso infatti è la donna a raccontare la propria lotta contro il tumore, riteniamo sia altrettanto importante non dimenticare di ascoltare la voce di chi le sta a fianco in questo difficile percorso che tocca l’intera sfera intima ed affettiva. In questi mesi ci siamo confrontati con tante storie, vere e di coraggio, e poter raccogliere le emozioni e i sentimenti attraverso le parole di mariti, compagni, figli, fratelli è stata una vera novità”.
“Questo premio ci ha aiutato a capire come momenti difficili, nati nel dolore, nella rabbia e nella disperazione, possano in molti casi tramutarsi in un cammino di speranza. Lavorare per un’azienda che grazie ai suoi farmaci è stata in grado di cambiare la storia, la vita, il futuro di tante donne – aggiunge De Cicco – ci inorgoglisce e ci fa sentire parte integrante di queste storie di vita. Con questo premio speriamo di aver contribuito ad arricchire di nuove sfumature il significato alla parola vita, attraverso il racconto di queste esperienze, che sono storie di dolore e di sofferenza, ma anche di coraggio e di rinascita. Storie di uomini e di donne in tanti casi più forti della malattia. Nella cerimonia di premiazione ieri sera i tre autori delle storie finaliste Stefano Chiesa, Marco di Gilio e Fabio Glionna, sono stati affiancati dai testimonial d’eccezione Sabrina Impacciatore, Gian Marco Tognazzi e Alessandro Preziosi che, alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, hanno fatto un appello al voto alla giuria, presieduta da Gianni Letta e composta da Paola Binetti, Nicoletta Cerana, Emilia Grazia De Biasi, Stefania Gori, Annamaria Mancuso, Myrta Merlino, Federica Pontremoli, Alberto Ricciuti, Carlo Rossella, Maria Sole Tognazzi.
La storia vincitrice sarà adesso trasformata in un cortometraggio grazie ai produttori e distributori cinematografici Lotus (Leone Film Groups), Circuito Cinema e Massimo Ferrero Cinemas, che sarà proiettato nelle sale cinematografiche italiane ad ottobre 2017 e distribuito anche attraverso i canali messi a disposizione dagli altri partner, le Associazioni di pazienti Acto (Alleanza contro il tumore ovarico), Attivecomeprima, Salute donna, il settimanale Grazia e le reti televisive Iris e La5.